Paolo Orlando – Doberdò (UD)

Orlando Paolo PICASA Gallery
A dipingere immagini per il culto ho iniziato quasi per caso.
Per motivi di studio mi ero recato in Russia durante la persecuzione comunista e alcuni cristiani mi avevano commosso con la loro fede. Il loro amore per Dio poteva esprimersi in quel tempo solo accendendo una candela davanti alle icone. Ho amato loro, le loro icone, ho amato Dio che ripetutamente vuol farsi vedere.
Collaborando con un Centro cattolico italiano che teneva rapporti con le comunità cristiane russe, ho avuto la possibilità di incontrare un maestro iconografo. L’ho seguito e poi anch’io ho incominciato ad insegnare quello che imparavo. Con sorpresa ho visto tantissime persone rimanere affascinate e dedicarsi poi con passione all’iconografia. Insieme abbiamo riscoperto una ricca eredità ecclesiale di cui rientrare in possesso.
Oggi, le immagini sacre dipinte secondo l’antica tradizione della Chiesa (le icone) sono ormai diffuse in quasi tutte le parrocchie italiane, presso quasi tutti i gruppi giovanili. Si possono trovare in tutti i negozi di articoli religiosi e ci sono diverse centinaia di testi in italiano che ne trattano.
Non è raro poi vederle raffigurate anche sui muri delle nostre chiese.
Credo di averne anch’io decorate più di una ventina in Italia (ma pure in Francia, in Grecia, in Costa d’Avorio, in Perù, a Taiwan…).
Una chiesa l’ho dipinta in Africa, nella periferia di Abidjan, capitale della Costa d’Avorio. Compiuto il lavoro (la decorazione della parete di fondo, per circa 290 mq) e ritornato in Italia, dopo un certo tempo ritrovo una sorella missionaria, Alina, che mi racconta di una esperienza singolare. Una domenica mattina, nella chiesa che avevo da poco affrescato, notò una donna che continuava ripetutamente ad entrare e ad uscire; avvicinatasi le domandò: “Ha bisogno di aiuto?”. La donna rispose con una certa agitazione che voleva avere il permesso di venire a pregare in quel luogo. Alina continuò: “Può farlo senza chiederlo” – “Ma io sono musulmana!” – “A pregare può venirci ugualmente”. La donna non era mai entrata in una chiesa, soltanto per caso era capitata al mercato prospiciente lo sconosciuto edificio; lei stessa fu sorpresa dalle parole che le uscirono dalla bocca: “Voglio diventare cristiana” (come in seguito avvenne). E spiegò: “Non ero mai stata in questo luogo, ma stamattina prima di svegliarmi ho sentito la voce di Dio che mi diceva di venire qui, dov’era la sua casa. E in sogno ho visto proprio le stesse immagini qui dipinte.

Paolo Orlando
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